Volete contrastare in modo efficace steatosi epatica e dislipidemia non familiare (ipercolesterolemia, ipertrigliceridemia)?
È stato ormai ASSODATO da diversi anni che la chiave non sta nella riduzione dei lipidi della dieta (che dovranno solo essere scelti con cura). Invece occorre:
-ridurre l’apporto calorico (con razionale, non a casaccio)
-incrementare il livello di attività fisica
-ridurre l’apporto di carboidrati (e sceglierli con accuratezza)
-ridurre il peso corporeo e la circonferenza vita (quindi il grasso viscerale)
-se avete una dislipidemia, chiedere al medico di indagare il metabolismo glucidico (obesità viscerale correla con insulino resistenza, che è la condizione predisponente, tra le altre cose, alle dislipidemie)
-non fermarsi alla valutazione superficiale di colesterolo totale con la stellina (quindi “fuori range”), le analisi vanno interpretare, e ricordate che le LDL “cattive” sono quelle piccole e ossidate
-aiutarsi con gli integratori giusti e correttamente formulati (non basta assumere omega 3, ad esempio, ma è fondamentale che il rapporto EPA:DHA sia di 3:1)
(Associations of fats and carbohydrate intake with cardiovascular disease and mortality in 18 countries from five continents (PURE): a prospective cohort study)

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